Il suo nome proprio sarebbe DEM, acronimo di Direct Email Marketing. Deriva il suo nome dal marketing tradizionale dove Direct Marketing è il tipo di comunicazione diretta, senza intermediari, tra l’azienda e il cliente, ad esempio con una lettera o cartolina postale. Nell’era digitale è stata aggiunta la E ed è diventata via email.
Ma perché le aziende dovrebbero comunicare ai propri clienti tramite email, con quello che si chiama Direct Email Marketing?
Risposta breve: per pilotare le azioni dei clienti e stimolare le vendite. Per fare questo oggi devi essere bravo, devi farlo in modo che il cliente sia contento, senta che gli stai dando qualcosa di valore. Se no preme “annulla iscrizione” in fondo al messaggio e voilà, non riceve già nulla.
Gli iscritti: sono
- già clienti che hanno flaggato la casella per ricevere la newsletter durante la registrazione o il checkout
- potenziali clienti che hanno dato il loro indirizzo email per ricevere la newsletter
Perché sono iscritti?
- Perché sanno che ci possono essere sconti o promozioni nei messaggi che arrivano
- Perché si aspettano da me qualcosa di utile, ad esempio un promemoria di cosa comprare in quella stagione (non ha senso per tutti i negozi, ma per quelli con una stagionalità)
Quali sono i benefici per il negozio
- Pilota le vendite. Fa in modo che le vendite avvengano quando serve. Ad esempio a fine mese c’è un periodo morto: manda uno sconto valido per quei giorni, si generano vendite e il negozio ha spostato le vendite da un momento del mese a un altro migliorando il carico di lavoro di chi deve spedire la merce. Spostato le vendite e non creato nuove vendite, perché se coltivato al meglio il rapporto con quei clienti, avrebbero acquistato comunque, ma magari in un altro momento del mese, quando acquistano tutti.
- Si fa ricordare. Le persone che ricevono la newsletter periodicamente si ricordano del negozio. Quando poi hanno bisogno di qualcosa che quel negozio vende, se ne ricordano e magari vanno nella mail a trovare la vecchia newsletter e la usano per cliccare e andare nel negozio. Vedendo le statistiche degli ecommerce che seguo questo effetto c’è.
- Fidelizza il cliente. Mantenendo il contatto tra il negozio e il cliente, quest’ultimo si abitua a ricevere le comunicazioni e a comprare. Ma non è più solo un rapporto di acquisto/vendita, col tempo si crea una routine, una abitudine che fa sentire a casa il cliente nel rapporto con il negozio. Questo effetto è maggiore se la newsletter segue un preciso TOV (tono di voce) che trasmette costantemente gli stessi concetti al cliente, che quindi si sente tranquillo, coerente, cullato nel rapporto con il negozio.
Conclusioni
La newsletter è molto utile, è uno strumento moderno derivato dalle migliori pratiche del marketing tradizionale, può essere usata per molti scopi ma in tutti i casi genera valore per il negozio.
In puntate successive vedremo quali sono gli studenti per raccogliere gli indirizzi email rispettando le leggi sulla privacy, come il GDPR, e per gestire l’invio, oltre che per analizzare il comportamento dei clienti dopo la ricezione e capire quanto fatturato è stato generato da ogni invio.
Per ora vi saluto e buone vendite online!